Disguidi

Disguido, dallo spagnolo descuido, trascurataggine.
Questa è una collezione di passi falsi, che negli anni hanno insidiato la scontata narrazione offertami dalla vita. Dove avrei dovuto puntare se non verso l’eresia di parole che non si capiscono?
La poesia è una feroce resa dei conti con se stessi, quindi col mondo. Sbagliare è allora l’ultima astuzia per procurarsi una mappa, utile a ritrovarsi.

«Se dire è norma
allora parla del grumo
professa le intese
loda la ragione
canta la simpatia del riso.
Il cuore sceglie prima della lingua:
si difende dal buio.
Torna la rosa, ma parlarne è un castigo.
La spina dei poeti graffi a l’idea
buca il niente.
A tacerla, avvizzisce all’istante.
Tu coltiva l’urgenza di nominarla
e la paura della sua assenza.»

Aldo Viano

Aldo Viano, 1957, ritrova da pensionato la sua antica passione: scrivere.
Il suo libro d’esordio riunisce alcuni episodi della sua vita professionale tra disincanto e umorismo (Cronache dal Grand Hotel).
Questa silloge poetica è il frutto di un percorso trentennale.