La silloge “I fiori nella nebbia” di Caterina Cotroneo si presenta al lettore come una vasta e variopinta tela poetica. È la poesia dei ricordi, della resilienza interiore, dei tramonti, del paesaggio, dell’incontro, delle sospensioni, dell’amore, dell’incontro della materia finita con l’infinito, delle figure, che parlano di un luogo propizio al sogno, alla pluralità delle forme che si svelano o si nascondono, traducendo con agile scrittura ogni sentimento in azione contemporanea. L’amore dà voce sensibile ad ogni sussulto e ricama minuziosamente ogni sentimento per una intensa ed inequivocabile voragine che accoglie intimità e passione. L’amore e l’incognito potrebbero essere irrealizzati e dunque un divario dell’atteso. Tra l’intensità del desiderio ed il trauma del vissuto. Ma ogni limite diviene sorpassato dal tentativo irresistibile della poesia. Si percepisce la semplicità e la naturalezza. Attrazione irresistibile e salvifica per la bellezza della natura. Talvolta il verso entra del delicato spazio spirituale caricandosi di simboli ed assonanze nella ricerca del senso delle cose lungo la “la caligine scura dell’alba”. Ogni poesia è una mano libera dove la linea della vita incrocia quella del cuore ricamando lampi accecanti di luce, tra la “densità carnale del silenzio e del dolore” e le “fibra superba dell’amore, sigillo di eternità”, tra “i pallidi scolori di questa umana inconsistenza” e la pergamena dei ricordi “di una vita che è un girotondo di mani custodi, un canto a più voci, un passo di tango su una pista di ghiaccio”. Simboli e sfumature, rivelazioni di ardore, fede nel Creato, granelli luminescenti di memoria diventano nei versi la possibile visitazione dell’anima, un luogo di riflessione, di rispecchiamento, di guida che consente di mettere a fuoco le emozioni personali. Spirito che esprime una conoscenza che si tiene vicina alle ragioni della vita, vicina ai moti dell’Anima e del Cuore, inteso come fuoco dell’interiorità dell’uomo e centro di irradiamento delle forze più nascoste della persona accentuato da espressioni come “infilziamo questo istante” “ questo lampo di vita” che, se vogliamo, contenutisticamente si equivalgono ma che dal punto di vista iconico, immaginifico, amplificano il desiderio o la sete di vita o di vivere nonostante la conoscenza del dolore che diventa ricchezza, di “stare nella vita”, all’insegna della solarità, nel fuoco dell’amore come esplosione di sogni
Caterina Cotroneo
Caterina Cotroneo (Crotone, 1971). Di formazione classico-umanistica, è laureata in Lettere Classiche con indirizzo archeologico. È attualmente docente di letteratura italiana e storia. Ha collaborato a riviste di settore, in ambito letterario, storico-archeologico. Con la passione da sempre per l’arte e la poesia, ha partecipato a premi letterari ricevendo riconoscimenti e meriti. È fondatrice e presidente, dal 2015, dell’associazione culturale “Crotone in fiore”. Sensibile all’impegno sociale e al volontariato, è autrice di vari eventi finalizzati alla valorizzazione del tessuto urbano, culturale e sociale della sua città, con il coinvolgimento diretto dei giovani alunni delle scuole crotonesi. Pubblica la sua prima silloge poetica, Dove cadono le stelle, nel 2023.