La cercatrice della pepita d’oro

“Come una maestra vasaia giapponese, che con la tecnica del kintsugi rimette insieme i cocci di un vaso rotto riparandolo con dell’oro, così Cristina Zavloschi con le sue parole si rivela “artigiana” capace di guarire dalle tempeste della vita. Le sue poesie sono come le venature dorate che sigillano l’unione dei pezzi frantumati valorizzandone ogni singola crepa, a significare che bisogna essere sempre grati alla vita e che ogni sua parte è preziosa”. (Mario Thanavaro)

L’oro alchemico
«Ho trovato l’oro della mia anima,
era sporco di dolori incrostati,
minuziosamente l’ho pulito
a ogni dramma
per farlo splendere e per far rinvigorire la mia coscienza.
La felicità non è quell’incoscienza giovanile,
è fuoco lento e alchemico
è spirito indomabile
è amore per se stessi,
per l’essere umano vicino a te,
per l’Universo magico
dal quale non siamo mai separati».

Cristina Zavloschi

Cristina Zavloschi (Iasi, 1967), già insegnante di biodanza, è autrice del libro autobiografico Duemila chilometri dalla libertà e della raccolta di poesie La bambina appesa al cuore. Ora tiene laboratori di scrittura autobiografica, di creatività e di consapevolezza. Organizza un Caffè letterario multiculturale itinerante a Padova, città in cui vive da quando, nel 1990, ha lasciato la dittatura di Ceausescu e la sua amata Romania.